Non sei tu a seguire le nuvole, ma loro che ti portano via
Novelle comete della speranza di libertà
a indicarti la strada che ti porta dove vuoi andare tu
e chi sarà con te ci sarà per sempre
Dove le nuvole si muovono libere c’è sempre un pensiero che si libera
e volteggia sopra la mezzanotte di un nuovo anno dell’anima
Sono figure di nuvole in libero volo
ghirigori di spazi senza riposo
Non ci sono sipari davanti alle nuvole
ma quinte di vite che ti lasciano andare via
e si perdono subito dopo
senza nemmeno saperlo
Sulle nuvole camminano gli angeli,
e ballano i demoni
sulle nuvole camminano i demoni e ballano gli angeli
al suono notturno di una cora
Sulle nuvole si assopiscono i pensieri
prima di sparire nel bosco fitto della memoria
Sulle nuvole saltellano a cantilena gioie e disperazioni
che ti marcano i giorni come graffiti che sfidano l’inverno
Le nuvole sanno essere delicate
come un volto che arrossisce di timidezza
sanno lasciar passare quando vogliono i raggi di un sole stanco
Le nuvole sanno essere cupe come una malinconia,
A volte sembrano la creazione di un dio poeta,
e si perdono come te davanti all’immobilità del mare del nord
si affacciano danzando sopra i tetti di Parigi
Le nuvole sanno essere presagi di morte
Sanno ispirarti notti d’amore senza fine
corpi caldi
come tramonti di figure pronte a perdersi nel riflesso di un desiderio
Le nuvole sanno proteggere il riposo dei campi
sanno apparire e sparire per un solo battito d’ali
come se nella terra dei sortilegi
si nascondessero streghe compassionevoli
che ti condannano a fissare
occhi di quell’unico azzurro che non sa amare
Le nuvole che incontri lungo la strada ti danno bellezze che i suoi occhi non sanno donarti
e ti chiedi come fai ad affrontare le tempeste della vita
Le nuvole ti indicano il cammino verso costellazioni di colori
e ti ritrovi nel viaggio interminabile al centro della terra
Fin quando, rubando i colori al sole, le nuvole vanno via
vanno a nascondersi dietro finestre che non esistono più
E tutto si avvolge di nuvole bianche,
che ti porta verso dove il volo dell’andare via
non trova confine