Archivio per Etretat

Esistono strade

Posted in Strade inventate with tags , , , , , , , , , , , , , , on Maggio 26, 2010 by guatantavara

Esistono strade che nessuno percorre
Going straight on #2
punti di fuga verso nessuna parte del mondo
Eve of alienation #1
senza nemmeno la pietà di voltarsi indietro
The right way
strade che si tengono in bilico su linee rette di irreprensibili pazzie

Esistono strade che si percorrono solo in controluce

accompagnano i bagliori che una sola speranza scatena

Esistono strade così brevi e tormentate
The Roads where the Colours Live #3
da poter solo accompagnare efemere solitarie
nella loro unica notte
a dibattersi attorno alle luci fatue di un sorriso

Esistono strade così silenziose
Path
da nascondersi lassù dove solo un cammino tra le pieghe del mondo
le può trovare

come i pensieri fanno nell’anima

Esistono strade così lunghe e luminose

da raccontare una vita intera
testimoni di destini che si intrecciano come amori senza fine

Esistono strade così strette

da farci passare una vita per volta
The Roads where the Colours Live #2
e se una non basta
ti tocca raccontarla senza lasciare traccia
Leave no human trace
tormentare quel che resta di un incontro lontano
di tutti gli sguardi incontrati per caso
di un respiro rubato dal vento appena uscito dal cuore

Esistono strade che vanno e vengono
The gridlock - L'ingorgo
viavai urlanti di solitudini

Esistono strade che vanno e non vengono mai.

Esistono strade che non arrivano mai
Going straight on #1

Esistono strade che vanno e vengono dalla memoria
portano malinconie e prendono ricordi
The Myth of the Cave
si muovono col passo tremolante di chi ci lascia una parola senza nemmeno un saluto
Petit mémoires #3

Esistono strade dai colori impossibili
Skyline #4: Budapest
protesi al cielo

Esistono strade immerse nella notte del sempre,

che nemmeno il sole riesce a illuminare

Esistono strade che restano sospese verso chissà dove
lasciando il blu del cielo a confondersi nel mare
So far away
e verso il mare se ne restano in attesa di quel passo che manca all’impossibile

Esistono strade lastricate di tempi inesistenti
Ancient pavement
pavimentazioni intessute di inganni
come fossero l’insolubile esercizio dell’assenza

Esistono strade screpolate come terre secche
Forlorn World #3
anime incapaci di sorridere
vene riempite dal nero sangue dell’assenza
ramificazioni di vite svuotate
carcasse a prova di memoria

Esistono strade abbandonate
Forlorn World #2
disseminate di relitti
derelitti cammini che si disfano senza arrivare all’alba

Esistono strade di una bellezza accecante
Ieri andava peggio
che nessuna ombra scalfisce

Farewell Road (la strada dove si incontrano gli addii)

Posted in Guatan Tavara, Strade inventate with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on agosto 4, 2009 by guatantavara

Farewell Road è la strada di chi va avanti senza curarsi mai del tempo.

Neve

Lì dove si incontrano strane forme di vita, sentieri popolati di memorie e disincanti,

sentiero

di occhi vivi come amori di una notte e frasi sospese come addii.

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Increspature dell’anima al momento del distacco

Increspature

Farewell Road è disseminata di addii che riempiono la notte come le ombre i ricordi.

Ombre

Ombre 2

Strade che scompaiono verso ciò che non potrà mai essere.

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Farewell Road è disseminata di fiori selvatici, costellazioni ininterrotte di solitudini che fanno della vita il prato unico del non sapere dove sei.

Prato unico

Lungo Farewell Road puoi trovare pietre miliari di solitudini che messe assieme formano il lungo tragitto dell’addio.

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Come Farewell Road, anche lungo Guatan Tavara puoi incontrare nessuno e a quel nessuno dire addio

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Kun’as – nel suo vagabondare alla ricerca di Càndor – riempie la sua assenza di incontri e smarrimenti.

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Via via che incontra e lascia sparire alle sue spalle Alces, Marcut, Rosco e la loro antica comunanza, Tigerio e le sue invenzioni, Rosellina e le storie del suo vecchio amato nonno, Darisé e la sua impossibile presenza, Kun’as lascia orme nella sabbia della vita, condannate a restare lì in attesa della prossima onda

Orme

Perché le strade degli addii non assomigliano a rinunce. Piuttosto discese al centro dove ogni giorno nasce il mondo

Sinai

Sono inevitabili come il sortilegio che fa alzare in volo l’alzavola verso sud,

Sortilegio

sono sguardi che feriscono senza sanguinare,

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sono fastidi come tossi notturne, hanno il profumo di un pomeriggio accaldato tra le colline, sul crinale immobile come sempre è aspettare settembre,

Crinale

il rumore di un respiro a perdifiato che si ritrova a rincorrere se stesso, fin dove persino il pensiero non alberga più.

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Come a ritrovarsi nel tempo in cui soli si incontrano i paesi disegnati nelle favole

Favola

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Come Guatan Tavara, anche questo Blog è popolato di passaggi fugaci, di anime silenziose che passano di qui senza lasciare traccia, che seguono l’andirivieni di queste pagine come l’onda inevitabile del mare torna là da dove si è certi di provenire.
Là dove si è lasciata l’anima per sempre.
Anche dopo aver percorso Farewell Road,
la strada dove si incontrano gli addii.
A tutti coloro che sono passati di qui senza lasciare traccia è dedicata questa favola

Le strade degli amori che portano altrove

Posted in Strade inventate with tags , , , , , , , , , on Maggio 17, 2009 by guatantavara

Ci sono amori imprevisti, minuscoli fiori di campo visibili a stento sul ciglio di strade che portano altrove. fioridicampo Fioriscono in luoghi inaccessibili, tra le pieghe nascoste della vita, dove mai si andrebbe a cercarli. Come le eriche selvatiche di Quiberon o Cap Frehel Cap Frehel #01 si attaccano alle coste impervie dell’anima, ricoprono la roccia dura dei cattivi pensieri e resistono a mareggiate e illusioni.
Se solo riusciamo a raggiungerli.

Ci sono amori regalati, facili e leggeri, sempre uguali. Dondolano delicati come papaveri su fragili steli, così esili da non reggere il vento della dimenticanza. #9 - ...e papaveri che strappano la vita al cemento

Si confondono controluce, sospesi tra campi di girasoli a Aigues Mortes e l’estate che sembra non finire mai. Provence 01 In autunno svaniscono, come mai esistiti.

Ci sono, al contrario, amori rubati, strappati all’abitudine, obbligati dalla fame del cuore, avide cleptomanie nella noia. Sono come tulipani bellissimi, fioriti nelle terre rubate al mare dai Polder. Che prima o poi il mare si riprenderà. 090501_073 Ci sono amori artificiali. Fiori fuori stagione, coltivati in serre domestiche, calcomanie di esoticità casalinga. Crediamo di salpare per loro verso terre avventurose, mentre ce ne stiamo al sicuro a inventare storie di carta velina.
fioriinventati Complicati origami sgualciti fino al tormento. Si perdono come versi in punta di penna, o i ricordi nel vino. sogno Perché mai noi, Salgari dell’innamoramento, la raggiungeremo davvero la serra sperduta di Boa Viagem.

C’è poi l’amore bonsai. Nato per essere libero, robusto, millenario e costretto a essere piccolo, delicato, da maneggiare con cura, tenere al riparo da venti e tormenti. Altrimenti ti muore tra le mani. Anche se è l’albero che più ami.
Io ne ho avuto uno. L’ho scovato lungo coste selvagge, rubato a terre mai emerse, avuto in dono da una serra rarissima. Abitata da un unico fiore.

Flowers on Black. Study Nr. 4