Quando le strade di Roma si tingono di blu è come scendere nelle pieghe del cosmo, dove il blu diventa infinito
Quando per le strade di Roma si affaccia la sera i lampioni rincorrono il sole che va
se ne prendono il colore a rifargli il verso e incantare i gabbiani, che non vadano via
Quando per le strade di Roma si affaccia la sera, i lampioni rubano i colori del sole per ridarglieli il giorno dopo
Quando le strade di Roma si spingono a sera, persino gli angeli si tingono di blu
Quando il fiume di Roma si tinge di blu, pezzi di storia si scaldano come ferri di memorie roventi
che ti portano avanti e indietro a girovagare tra angoli e nascondigli
squarci racchiusi tra l’ametista di vite a forma di pietre preziose
e l’indaco degli arcobaleni del cuore
Per le strade di Roma che aspetta la notte i colori non scappano via,
si rintanano tra le pieghe delle strade,
tra i riflessi amici che le piogge fanno cadere
Quando per le strade di Roma cala la notte, il pittore del freddo se ne sta rincattucciato a disegnare i suoi pensieri da solo
a fare dei suoi sogni ghirigori che si perdono nei riflessi di luoghi mai visti
nella piazza vuota, nel vento ingrato, nell’attesa fuggiasca, nell’adagiarsi sul nulla del tratto del suo carboncino e quel volto,
quel volto che appare solo se lo vuoi far apparire, più vero nel suo disegno che nelle movenze della sera