L’insostenibile leggerezza del deserto accompagna il viaggiatore arrivato al Parque de Las Dunas, deserto a forma di spiaggia infinita, sospeso tra il mare e il niente, di fronte all’Oceano, alle spalle della storia.
Capitolo 7 – Corralejo, l’insostenibile leggerezza del deserto
Le tracce che il viaggiatore lascia nel deserto, sono sempre tracce di vita anche se la vita sembra assente.
Non si vedono strade perché il deserto è un’unica grande strada maestra, piena di piste del sogno e vie dei canti, grovigli forse,
scanditi dal tempo segnato dal vento sulla sabbia, metronomo di una musica interiore che altrove non si può sentire. Solo nel silenzio
Alla luce di lune inesistenti, Las Dunas ti ricorda le strade inventate di viaggi senza tempo, attratti solo dalla sagoma scura delle paure
Attraversare in bicicletta il deserto de Las Dunas è come perdersi in un sogno abbagliato di sabbie chiare e leggere, distese macchiate di cespugli inospitali,
bush delle nostre vie antenate, percorse senza meta conosciuta, a metà strada tra vita e memoria
Rughe del tempo attraversano le dune, accompagnano il cammino del viaggiatore al ritmo scandito dal vento
Non c’è altro orizzonte nel deserto de Las Dunas che il mare, strano miraggio del viaggiatore reso folle dal colore della sabbia, disorientato dal vedersi perso nel nulla eppure così vicino all’Oceano
e dire addio al deserto significa seguire una strada che porta verso altri mondi
là, dove comincia la storia della terra nera