I♥NY
Non era NYC la città più lontana dal mio concetto di vita? Non erano le sue strade le fredde anonime larghe strade tutte uguali inutili opulente che detestavo? Avessi giocato a dadi con le strade del mondo, avrei dato il 6 alle vie che portano a Alice Springs, il 5 l’avrei assegnato alla spianata davanti a Ulan Bator (ci sarà una spianata davanti a Ulan Bator, no?), il 4 a Bukhara, il 3 magari alle strade che portano a Ushuaia, nel sud del mondo che più sud non può esistere e così via, assegnando pure qualche punticino alla salitella di Saracinesco, sperando di incontrare una delle circa 170 anime che ci vivono in santa pace… ma mai avrei pensato di dare più di zero alla Fifth Avenue, o al Ponte di Brooklyn… che tutt’al più mi ricordava la gomma da masticare.
E invece eccomi qui, a raccontare la notte per le strade di New York. A trovarle affascinanti come entrando nel set di vite così lontane dalle mie da sentirle come l’altra parte di me.
Per ora qui ci saranno solo le strade della notte e dei suoi colori, perché poi, quando farà giorno ci saranno tutti altri colori da raccontare
Per ora vi voglio raccontare la sfida al traffico ininterrotto per rubare qualche lampo di luce al buio
Le strade di New York sono ombre di pensieri in controluce
ricordi di scene inesistenti, che sappiamo essere ma non sappiamo dove.
l’anima nera di minacce che non sappiamo riconoscere (ricordate Duel?). Da vivere come dietro il palcoscenico in un teatro o, al contrario, come se fosse sospeso nell’aria, angeli cherubini in bilico alle porte dell’inferno.
Le strade di New York sono dense come anime da stringere nel buio
piene di segreti come corpi sconosciuti
scie che ti passano davanti come ombre cinesi sul muro dei pensieri
riflessi di ordinarie ossessioni
Sembra sempre di essere in attesa dell’invasione di ultracorpi
Non si dorme mai per le strade di New York, e il giorno è solo l’intervallo tra due notti.
ottobre 7, 2008 a 8:28 pm
La notte a New York è il taxi che va piano in mezzo al traffico e alle luci verso Soho; è la metro che ci lascia davanti al ponte di Brooklyn dove ci sfreccia a fianco un ragazzo sui pattini e alle sue spalle le infinite luci dei gattacieli; è la cena giù al piccolo porto ristutturato; è la corsa della funicolare rossa che passa sull’Hudson; è la fuoriuscita di vapore dalle strade, dietro ogni angolo; è la musica che si spande nelle strade di Broadway, in mezzo ai poliziotti a cavallo. La notte di New York è meravigliosa. E il giorno? Quando GT ce lo racconterà.